Carpineto romano

Carpineto Romano,

Il Pallio è portato in trionfo, in corteo per il centro storico, preceduto dagli Sbandieratori
e Musici dei 7 rioni storici, per essere presentato a tutti i cittadini che lo attendono davanti alla Chiesa
della Collegiata, la piazza principale di Carpineto Romano.


Qui Donna Olimpia Aldobrandini, discesa dal suo Palazzo, ha consegnato ai sette cavalieri che domenica
1 settembre prossimo si sfideranno nella Carriera, i sette “pugnali” con i quali infilare gli anelli.

L’abbinamenti tra rioni storici cavaliere e cavallo che si dovrano aggiudicare l’arazzo di Ugo Nespolo

’antico rito di imbussolamento è stato compiuto, immutato da quasi cinque secoli nelle aspettative dei contradaioli. “Sembra trascorso un lasso di tempo relativamente breve, per chi come me ha lavorato sin dall’inizio a questo progetto entusiasmante ventun anni fa” ha detto il sindaco di Carpineto Romano, Quirino Briganti “Dall’avvio di un’esperienza, che è entrata nel dna della nostra comunità, si è subito percepita la forza dirompente, in termini culturali, dell’idea di recuperare una pagina della nostra storia in chiave rievocativa”.

Fu la Famiglia Pecci, stabilitasi a Carpineto da Siena nel XV secolo, che a imitazione della più famosa corsa senese, la ripropose, apportandovi alcune variazioni e conservando integre le caratteristiche proprie di una gara equestre riservata alle contrade cittadine

Ad ogni Rione Storico è stato assegnato in sorteggio uno dei sette cavalieri usciti vincitori da una serie di prove equestri tra i “Cavalieri del ducato”, svoltesi all’inizio di luglio.

L’estrazione dall’urna settecentesca (nella quale si introducono 7 palle rituali), presenziata da un “notaro della terra di Carpineto”, ha emesso il seguente verdetto:

ENTE PALLIO DELLA CARRIERA – HOSTARIE RIONALI
Da ventuno anni, l’odierna rievocazione storica in costume è ambientata nel periodo di maggiore splendore degli Aldobrandini, in particolare sotto il ducato di Donna Olimpia Aldobrandini recuperando nel contempo i tempi propiziatori della religiosità nei 7 rioni o contrade e le feste civiche: abbinamento cavalli, cavalieri e rioni storici; imbussolamento nella chiesa di san Giacomo Maggiore; offerta dei ceri alla vigilia del santo patrono Agostino (27 agosto) nella chiesa Collegiata.
Ma il “Pallio” non è solo rievocazione storica, ma momento di forte aggregazione comunitaria, contenitore di esperienze artistiche (con mostre), culturali (conferenze, proiezioni cinematografiche, rappresentazioni teatrali), artigianali ed enogastronomiche. L’aspetto enogastronomico è curato minuziosamente durante l’apertura delle sette hostarie rionali. L’obiettivo delle hostarie è quello di riscoprire le ricette e le tecniche culinarie che sono state alla base dell’alimentazione del ceto nobiliare e popolare. I menù comprendono piatti assolutamente freschi e genuini: prosciutti, olive in salamoia di Carpineto, pasta all’uovo con salse varie, pappardelle alla lepre o al sugo di cinghiale, carni ovi-caprine e suine allevate allo stato semibrado, polenta con spuntature e salsicce. Le hostarie hanno avuto il grande merito di aver proposto, per prime, il tartufo lepino, che ora è parte integrante della gastronomia locale. Ogni sera esse si animano e si colorano, creando un’atmosfera di vivace allegria e di cordiale ospitalità.